25 aprile 2022 - Festa della Liberazione
Dello 25 aprile 2022
Un saluto ed un ringraziamento a don Valerio, alle autorità militari, al M.llo Papa, alle Associazioni d’Arma, alla Protezione civile, alla Banda Civica di Dello, alle associazioni civili e a tutti voi.
Un ringraziamento particolare per l’organizzazione, all’associazione Combattenti e Reduci di Quinzanello ed al suo Presidente Giovanni Gregorio che anche da lontano ha fatto sentire la sua importante presenza e coordinato l’organizzazione aiutato dall’Associazione Aeronautica e dal suo Presidente Giovanni Ermici, che ringrazio.
Oggi, 25 aprile 2022, dopo due anni di morte, paura e sofferenza dovute alla pandemia, torniamo finalmente a celebrare in presenza, la ricorrenza della liberazione dell’Italia dal nemico.
E’ un giorno importante. Il giorno che rappresenta la svestizione dalla camicia di forza che la dittatura fascista ha fatto indossare al popolo italiano, portandolo in guerra al fianco di chi ha voluto la seconda guerra mondiale.
Oggi festeggiamo la liberazione da quel periodo triste ma non possiamo farlo con serenità. Accanto a noi, a pochi chilometri di distanza si sta combattendo una guerra assurda e non possiamo essere indifferenti.
Il 25 aprile 1945, abbiamo scelto la pace e poi la democrazia, l’abbiamo scelta grazie al sacrificio delle tante vittime della guerra, a cui vanno i nostri sentimenti di riconoscenza per averci consentito di essere qui oggi, ad esprime liberamente il nostro pensiero.
Abbiamo scelto, scegliamo e vogliamo tutti i giorni la pace. E riprendendo le parole del Presidente della Repubblica, voglio sottolineare con forza e vigore che dobbiamo voler la pace, non l’arrendersi di fronte alla prepotenza.
Chi si è preso la responsabilità di interrompere irrimediabilmente questo lungo e prolifico periodo di tranquillità, chi mette in discussione i valori della democrazia, chi ha irrimediabilmente cambiato gli equilibri di pace, deve pagare, anche se questo potrà comportare dei sacrifici per tutti.
Nella Costituzione italiana viene ripudiata la guerra quale strumento di offesa alle libertà degli altri popoli e quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
La strada è quella delle sanzioni, senza paura e fino in fondo, perché non potrà mai esserci alcun benessere né alcuna crisi economica che valga il prezzo del rischio che stiamo correndo.
Siamo davanti al monumento che rappresenta la libertà, conquistata con il caro prezzo della vita perduta. Rappresenta il riconoscimento del sacrificio per la libertà. Se coloro che sono qui ricordati, potessero parlare, sono certo che non esiterebbero a dirci di cercare la pace anche a costo di rinunciare ad una parte della nostra quotidiana agiatezza, perché la guerra è solo distruzione e morte.
Nessun timore e nessuna paura del sacrificio per avere la pace. Lo dobbiamo a chi ha combattuto per la nostra libertà, a noi stessi e a chi oggi patisce le pene della guerra, qualunque essa sia.
Permettetemi a questo proposito, un caloroso abbraccio al popolo Ucraino, ai numerosi Russi contrari a questa barbarie, alle tante persone che oggi stanno combattendo irragionevoli guerre nel mondo, a coloro che hanno perso la vita, alle mogli, ai bambini, alle mamme e ai papà che hanno i loro figli in battaglia.
Un ultimo pensiero: cerchiamo ogni giorno di costruire la pace con atteggiamenti di sensibilità nei confronti del prossimo. La guerra non nasce da un giorno all’altro ma si costruisce nel tempo, dimenticando i valori reali e importanti della vita, dimenticando di essere umani nella vita di tutti i giorni.
Viva la libertà. Viva il 25 aprile, Viva l’Europa unita e Viva l'Italia!
Il Sindaco
Riccardo Canini